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  • 19.06.2023

Come igienizzare mani e superfici

Da più parti, mi è stato chiesto di fare uno schema dei metodi da adottare per proteggere la nostra salute, durante l'emergenza Coronavirus.

Sintesi dei metodi di igienizzazione consigliati

 

Sembra che la fase più acuta dell’epidemia sia in via di soluzione ma è necessario continuare a rispettare le precauzioni, onde evitare di ritrovarci nella medesima situazione. Lo dicono tutti, dai maggiori scienziati mondiali al nostro Governo e noi, volenti o nolenti, non possiamo fare altro che adeguarci (io sono tra i volenti!).

Gel Alcolico Mani

 

Uso di alcol buongusto (96%).

Dosaggi per un litro di soluzione finale.

In PESO

625 grammi di alcol etilico buongusto

365 grammi di acqua fatta bollire e raffreddata.

10 – 15 grammi di idrossietil metil cellulosa o altro (Gelificante)

 

Uso di alcol buongusto (96%).

Dosaggi per un litro di soluzione finale.

In VOLUME

760 ml di alcol etilico buongusto

230 ml di acqua fatta bollire e raffreddata.

10 – 15 grammi di idrossietil metil cellulosa o altro (Gelificante)

   
   

Uso di alcol Denaturato Rosa (90%).

Dosaggi per un litro di soluzione finale.

In PESO

670 grammidi alcol etilico denaturato

320 grammi di acqua fatta bollire e raffreddata.

10 – 15 grammi di idrossietil metil cellulosa o altro (Gelificante)

 

Uso di alcol Denaturato Rosa (90%).

Dosaggi per un litro di soluzione finale.

In VOLUME

830 ml di alcol etilico denaturato

160 ml di acqua fatta bollire e raffreddata.

10 – 15 grammi di idrossietil metil cellulosa o altro (Gelificante)

N.B.

La manipolazione dell’alcol può causare gravi danni alle persone (vertigini, svenimenti, ecc.) e alle cose (incendi). È importante usare tutte le precauzioni possibili: tenere le finestre aperte,

stare lontano da fiamme o scintille, ecc.

Oltre che per le mani, questo prodotto, senza il gelificante, è ottimo anche per le piccole superfici. (Non è adatto per le grandi, perché la quantità di alcol presente in atmosfera sarebbe troppo elevata e causerebbe problemi a chi lo usa).

 

Igienizzante per piccole superfici a base di acqua ossigenata

 

L’OMS consiglia una soluzione allo 0,5% di ossigeno attivo. Ecco la tabella di diluizione con cui

ottenere il prodotto finito:

Volumi acqua ossigenata.

Pari a %

Diluizione in ml o grammi per 1 litro

5

1,46%

350 grammi

10

3%

167 grammi

12

3,6%

139 grammi

20

5,9%

85 grammi

30

8,8%

57 grammi

40

11,75

42,5 grammi

130

35%

14,2 grammi

 

Esempi:

Se dispongo di acqua a 20 volumi, ne prendo 85 grammi (o 85 millilitri), li diluisco in un litro di acqua e la soluzione igienizzante è pronta all’uso.

Se ho acqua a 5 volumi, ne peso 350 grammi e li diluisco in un litro d’acqua.

Se ho acqua a 30 volumi, ne peso 57 grammi e li diluisco in un litro d’acqua.

Ho inserito nello schema anche l’acqua a 12 volumi, perché è la diluizione normalmente disponibile nei negozi. La soluzione si mette su un foglio di carta e si passano le piccole superfici (maniglie, corrimano, oggetti di lavoro, ecc.).

 

 

Igienizzante a base di ipoclorito di sodio per piccole e grandi superfici

 

Candeggina

% materia prima

Grandi superfici per litro

Piccole superfici

Primo prezzo supermercato

2 – 2,5%

50 grammi o ml per litro

250 grammi o ml per litro

Candeggina di qualità

3 – 4%

33 grammi o ml per litro

170 grammi o ml per litro

Ipoclorito di sodio puro

14 – 16%

7 grammi o ml per litro

35 grammi o ml per litro

 

La preparazione è facile. Occorre prelevare la quantità di ipoclorito in base ai tipi di superficie da trattare: grandi (pavimenti, davanzali, ecc.) o piccole (strumenti di lavoro, maniglie, corrimano, ecc.), dopodiché si diluisce in acqua distillata. Con la soluzione adatta alle piccole superfici, si possono sanificare molti oggetti resistenti come pettini in plastica, rasoi in acciaio, ecc., mettendoli in immersione per un’ora o per tutta la notte.

 

Igienizzare le mascherine multiuso

Solo le mascherine espressamente concepite per essere lavate più volte possono essere igienizzate con questa tecnica, quelle monouso si devono utilizzare una volta sola.

Si prepara una soluzione con 50 grammi di soda Solvay e un litro di acqua del rubinetto; si immergono le mascherine per almeno mezzora, poi si prelevano e si mettono a sgocciolare per alcuni minuti; non vanno né risciacquate né strizzate. Successivamente, si mettono in una bacinella ricoperte di acqua ossigenata a 20 volumi, cioè la quantità standard della candeggina gentile (per la ricetta di quest'ultima: https://www.mammachimica.it/fai-da-te-2/candeggina-delicata/). Dopo un’ora, si tolgono e si lasciano asciugare spontaneamente: non usare l’asciugatrice o il ferro da stiro; non vanno risciacquate (o si fa, al più, un solo breve risciacquo) e non vanno strizzate, per non alterare la trama filtrante del tessuto.

 

 

Vaporizzatori

Molte case presentano in questi giorni i loro vaporizzatori, io ne ho provati molti ed in certe situazioni drammatiche ho usato addirittura gli aerosol medicali. Sono tecniche di sanificazione più sicure. Gli altri metodi, infatti, presentano delle problematiche: i disinfettanti a base di sali d’ammonio quaternario hanno un tempo di azione troppo lungo e non rientrano nelle indicazioni ufficiali delle autorità sanitarie; usando l'alcol, si rischia di far esplodere l’ambiente dove si vive o dove si lavora e usando sostanze ossidanti (candeggina e acqua ossigenata), si rischia di ossidare le prese elettriche e non far funzionare più gli elettrodomestici.

 

 

Lampade UV

In alcuni esercizi commerciali, c’è la necessità di disinfettare gli strumenti di lavoro (pettini, forbici, ecc.), mantenendo un basso livello di crescita microbica. La luce UV è certamente efficace e ci sono strumenti molto validi sul mercato. La tecnica è molto semplice: si dispongono sopra un tavolino gli oggetti da igienizzare e li si lascia sotto la luce UV. I raggi UV funzionano lentamente: dieci minuti sotto la lampada non uccidono alcun batterio o virus, occorrono ore; meglio dunque lasciarli tutta la notte o, almeno, durante la pausa pranzo. Occorre poi esporre gli oggetti in modo che vengano irradiati di luce in ogni parte. Infine, occorre ricordare che gli UV non sostituiscono i metodi tradizionali di pulizia e sanificazione, l’applicazione di alcool et similia è comunque necessaria.

 

 

Buon lavoro e buona fortuna a tutti!

Fabrizio Zago

 

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