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  • 19.06.2023

Bignami di pulizie domestiche sostenibili

Carletta, partecipante attiva della nostra community col nick Carla13, si è superata ed ha fatto un lavoro incredibile andando a saccheggiare questo sito e quello di mammachimica. Il risultato è questa raccolta ricca di idee e suggerimenti.

PREMESSA:

Il lavaggio è già ampiamente sufficiente a igienizzare le superfici. Perché “stacca” i batteri e li allontana con il risciacquo.

Disinfettare vuol dire distruggere i batteri che ci sono e che hanno occupato lo spazio che hanno a disposizione,

dopo alcuni minuti però i batteri ricominciano a proliferare perché non c'è nulla che possa impedirlo.

Per i sanitari, un normale livello di igiene prevede una semplice pulizia (senza dover utilizzare prodotti costosi e fortemente impattanti per l’ambiente), per l’eliminazione di sapone, acqua stagnante e calcare che sono un ottimo terreno di coltura dei batteri.

Si consiglia vivamente di darci dentro con la disinfezione solo in caso di malattie contagiose in casa, di neonati, di persone operate.

 

LE SOSTANZE USATE PIU’FREQUENTEMENTE SONO:

 

ACETO BIANCO:

Studi di impatto ambientale (biodegradabilità e tossicità verso gli organismi acquatici) lo danno 53 volte più inquinante dell’acido citrico che va quindi preferito.

ACIDO CITRICO:

Acido debole contenuto negli agrumi, si usa come scioglicalcare, brillantante, disgorgatore tubi, regolatore pH bucato e, capelli, tonico viso, deodorante (singole ricette sul sito di MAMMACHIMICA)

ANIDRO = attivo al 100% perché è solo acido citrico
MONOIDRATO = attivo al 90% (cioè c’è il90% di acido vero e proprio ed il 10% di acqua)
TETRAIDATO = attivo al 60% (cioè il 60% è acido citrico ed il 40% è acqua).

(queste percentuali di materia attiva lavante dovrebbero essere tenute presenti all’atto dell’acquisto della sostanza)

Ottimo come anticalcare per lavandini, pentole, superfici in acciaio, bicchieri e brocche d’acqua: è ecocompatibile, naturale, non ha odore, non lascia residui, non brucia sulle mani (è comunque buona norma usare i guanti); ha solo bisogno di un tempo un po’ più lungo per agire ma ha l’enorme vantaggio che se anche ci si dimenticasse di pulire il lavello su cui lo si è spruzzato e un bimbo lo toccasse è come se avesse toccato succo di limone!
Basterà spruzzare la soluzione sulla superficie o oggetto da trattare e aspettare che reagisca con il calcare, sciogliendolo. Ovviamente, alla fine è bene risciacquare, come un qualsiasi detergente.

Il calcare si scioglie con le sostanze acide, quindi non va usato sul marmo.

Attenzione anche al rame e all’ottone perché a queste concentrazioni di acido citrico potrebbero essere corrosi.

Volendo pulire questi metalli “dolci” non si deve superare la concentrazione del 5% (una soluzione diluita al 2- 3% di acido citrico permette di non correre rischi).

Spruzzino anticalcare: (mammachimica)

-200   acido c. anidro

-800 g. acqua

Sarebbe preferibile usare acqua demineralizzata perchè in quella di rubinetto ci sono i sali che appunto formano il calcare, dunque il citrico sarebbe impegnato (ma molto in parte), a reagire con loro e non sul posto dove deve farlo (soprattutto se l'acqua è dura).

Disgorgatore tubi: (per azione meccanica)

-2 cucchiai a. citrico

-2 cucchiai bicarbonato  e versare un pentolino di acqua molto calda direttamente nel tubo                  

Pulizia periodica lavatrice e lavastoviglie:

2 cucchiaiai colmi al posto del detersivo e fare un ciclo a vuoto a 40°.

Fare poi seguire un normale lavaggio per consentire all’alcalinità del detersivo di neutralizzare il leggero attacco dell’acido sui metalli

Acqua dolce (<15° F) può fare la disincrostazione una volta ogni 3 mesi

Acqua media (tra i 15° e i 25°F) ogni due mesi

Acqua dura (>25° F) ogni mese, sia per la lavatrice che per la lavastoviglie.

Detergente Scioglicalcare Denso:

(per superfici verticali)

-20 g. det. Piatti

-100g. a.c. anidro

-400 g acqua distillata o demineralizzata

- 50 g amido riso o farina

- 1 cucchiaino colorante alimentare (facoltativo)

 

Sciogliere il citrico nell’acqua, aggiungere amido e mettere in un pentolino a scaldare.

Portare velocemente ad ebollizione e mescolare fino a che non si addensa.

Appena è diventato denso toglierlo dal fuoco (altrimenti si liquefa nuovamente) e lasciare raffreddare.

Alla fine aggiungere det. piatti e colorante (facoltativo, serve solo a vedere dove il detergente si è posato e quindi dove agirà).

E’ molto comodo se versato in un flacone con il beccuccio storto (tipico dei gel per wc)

La farina o l’amido ha la sola funzione di addensare il detergente (si potrebbe usare qualsiasi addensante vegetale ed economico che si abbia in cucina), la quantità in grammi dipende da quanto lo si vuole denso.

Serve a conferire viscosità ed adesività al preparato in modo che non colando immediatamente ma restando appiccicato, faccia meglio il suo lavoro anticalcare (acido citrico) e pulente (detersivo piatti).

Ottimo anche per togliere il calcare delle piastrelle della doccia o dal WC, basta versarlo, lasciarlo “colare” ed agire un po’ di tempo (anche tutta la notte) e poi risciacquare.

 

Pulizia flessibile della doccia in acciaio:

 

Nelle intercapedini si annida sempre un sacco di sporco difficile da togliere.

Una soluzione di acido citrico ed un bagno di una notte risolve sia che si tratti di calcare che di aspergillus niger (nero nero) che viene scambiato per sporcizia ma che invece è un fungo (le cui spore sono dannose).

Dipende dalla sporcizia ma potrebbe bastare un ammollo con circa 50/60 gr di acido citrico in 4/5 litri d’acqua.

 

ACQUA DEMINERALIZZATA:

E’ quella priva della componente salina.

È impiegata tipicamente nei ferri da stiro (evita il formarsi delle incrostazioni), nelle batterie, negli acquari e nei casi in cui sia consigliato l’uso di acque prive di durezza.

Non è microbiologicamente pura, può quindi contenere batteri ed altri microorganismi

La si può acquistare nella GDO oppure anche ottenere da neve, pioggia, dal deumidificatore, dal condizionatore, dal frigo sbrinato, dall’asciugatrice.

L'acqua dell'asciugatrice in effetti è distillata (ha subito un trattamento termico che la rende sterile) ma attenzione che si trascina dietro profumi e forse anche conservanti (basta annusare la vaschetta con la raccolta d'acqua per rendersene conto).   

Bisogna ricordare sempre che, da qualsiasi parte arrivi questa acqua (anche dal supermercato), lasciata lì vede sempre la carica batterica crescere a dismisura.

Nel ferro da stiro non c’è alcun problema, la temperatura infatti fa sì che nessuna forma vivente possa sopravvivere.

 

Laddove invece fosse necessario, una bollitura di un quarto d’ora elimina qualsiasi contagio microbiologico alla preparazione, (soprattutto le spore).

 

Usare la demineralizzata per il multiuso lavavetri assicura assenza di aloni (specie in presenza di acqua dura), negli altri casi non c’è alcun problema ad usare quella di rubinetto (che oltretutto è microbiologicamente pura)

ACQUA OSSIGENATA:

 

Per creare detersivi o disinfettanti fai-da-te non si può usare quella per le ferite (10 volumi), perché questa concentrazione (il 3% di ossigeno attivo) è troppo bassa per i nostri scopi, bisogna utilizzare quella a 130 volumi (36%) e poi effettuare delle diluizioni.

Solitamente si trova nelle ferramenta o nei colorifici (anche in farmacia ma a prezzo più alto).

 

A questa concentrazione è molto irritante per la pelle e le mucose per cui bisogna maneggiarla con molta attenzione e sempre con guanti e occhiali. 

Non usare contenitori e oggetti metallici per la miscelazione, si rovinerebbero e altererebbero anche la soluzione (diventerebbe acqua fresca…).

 Anche l’acciaio inox non va bene, meglio la plastica, bottiglie opache scure da tenere al fresco altrimenti si decompone e produce ossigeno (a meno che non sia stabilizzata con acido citrico).

Non sottoporla ad urti o calore e non usarla pura a 130 volumi per smacchiare tessuti perché troppo potente.

 

Perossido di idrogeno 3,6% corrisponde a 12 volumi.

Perossido di idrogeno 10% corrisponde a 34 volumi.

Perossido di idrogeno 30% corrisponde a 111 volumi.

Perossido di idrogeno 35% corrisponde a 130 volumi

 

E’ consigliabile praticare un minuscolo forellino sul tappo (magari lateralmente) o non avvitarlo del tutto per consentire eventuale fuoriuscita di gas che potrebbe formarsi (si ribadisce quindi nuovamente la necessità di maneggiare con la massima attenzione). 

 

Sulle superfici se si intende lavare e contemporaneamente disinfettare, basta aggiungere un po' di detersivo piatti che non inficia il potere disinfettante della candeggina ma aiuta non poco a portarsi via lo sporco (la candeggina delicata commerciale contiene, già il tensioattivo)

Non usare su marmo o pietre vere perché rischia di opacizzare, attenzione anche a metallo e legno. 

 

Detergente igienizzante e smacchiatore: (mammachimica)

 

– 100 ml acqua ossigenata a 130 volumi
– 20 ml detersivo piatti concentrato
– 10-15 g acido citrico anidro
– portare tutto a 500 ml con acqua distillata

 

L’acqua ossigenata venduta in farmacia come disinfettante contiene un 3% di perossido di idrogeno (10 volumi), questo detergente igienizzante ne contiene il 7% (26 volumi), quindi ha un potere igienizzante maggiore di quasi due volte e mezzo.

 

Perfetto per pulire i sanitari, le superfici ed eliminare la muffa nelle fughe delle piastrelle (magari aiutati da un vecchio spazzolino), infatti pulisce (il tensioattivo), disinfetta (l’acqua ossigenata) ed è anche anticalcare (l’acido citrico).

E’ molto comodo se utilizzato con uno spruzzino o dispenser per sapone liquido. Usare SEMPRE con i guanti.

 

AMMORBIDENTE:

Ottimo per box doccia o vetri casa o auto: l'uso di piccole (attenzione, piccole vuol dire proprio piccole) quantità di ammorbidente idrofobizzano i vetri, l'acqua piovana (fuori) e la condensa (dentro) si attaccano meno ed il lavaggio dei vetri può essere ridotto della metà.

 

La dose di un tappo in un paio di litri d'acqua potrebbe andare bene, per verificarlo basta prendere un bicchiere d'acqua e gettarlo contro il vetro: se dopo un secondo non è scivolata via tutta, bisogna aumentare la dose.

 

Non è un anticalcare, se questo fosse necessario si consiglia prima una passata con acido citrico al 20%

 

L’esterequat di cui è composto l’ammorbidente è un pochino batteriostatico, usando acqua di rubinetto che è batteriologicamente pura, questa soluzione potrà durare solo qualche giorno, poi meglio rifarla oppure aggiungere un po' d’alcool o di conservante (p.e. il cosgart che però implica l’aggiunta di un pochino di acido citrico visto che è efficace fino a pH 5 e quindi occorre misurare l’acidità con cartine).

 

Occorre usare un ammorbidente non troppo grasso per evitare che restino aloni.

 

Non si può usare il balsamo capelli come alternativa perché appunto troppo grasso.

 

BICARBONATO DI SODIO:

Ottimo come deodorante, dentifricio, colluttorio, viene però spesso usato a sproposito.

Aggiungendolo all’acqua infatti si ottiene una soluzione neutra/debolmente alcalina (pH superiore a 7) che:

NON IGIENIZZA: preserva da i batteri solo se in soluzione SATURA, per effetto della sua salinità (es. salamoia).

NON SGRASSA: sgrassano solo i tensioattivi e l’ambiente alcalino

NON HA NESSUNA CAPACITA’AMMORBIDENTE NEL LAVAGGIO

NON ELIMINA IL CALCARE: il calcare (carbonato di calcio) viene sciolto in ambiente acido, mentre il bicarbonato serve proprio per neutralizzare l’acidità dello stomaco perché è una base debole! 

Per togliere il calcare ci vuole l’ACIDO CITRICO.

CENERE:

 

Composto straordinario che comprende carbonati, silicati e vari cationi (il più importante è il potassio).

Molto dipende dalla temperatura che si raggiunge col fuoco: se la fiamma è molto ossidante allora parte dei carbonati se ne và e rimangono solo i silicati ma in ogni caso abbiamo comunque sostanze interessanti quali:

– Silicati: sequestranti ma soprattutto inibitori di corrosione nei confronti dei metalli (vedi forno).
– Carbonati: se ci sono (soda solvay per la maggior parte). Quindi alcalinizzanti.
– Ione Potassio: che, rispetto al sodio, conferisce alla potassa caustica che si forma in acqua, una capacità solubilizzante più importante.

La potassa penetra con più facilità nello strato grasso che si può trovare in un forno determinando un lavaggio più efficace. Mettendo a macerare la cenere in acqua verranno portate in soluzione le sostanze alcaline di cui è ricca e che sono davvero utili per eliminare lo sporco grasso, soprattutto se unite ad un tensioattivo, la molecola indispensabile per la sua efficacia.

 

Sgrassatore cenerino: ( Mammachimica)

-100g di cenere
-1 litro di acqua del rubinetto
-20 g detersivo piatti

Mischiare la cenere all’acqua e lasciare in ammollo per un giorno, girando ogni tanto.
Filtrare questa soluzione opaca e grigia utilizzando un tessuto, della carta o una vecchia calza di nylon (quello che ci  interessa è solo la soluzione acquosa, il resto si può buttarlo nell’umido).
Aggiungere il detersivo per piatti (meglio se ecologico), mescolare e travasare in uno spruzzino.

Potrebbe essere necessario filtrarla più volte se rimane troppa polvere e residuo sul fondo (e così non si intasa lo spruzzino).
Per rendere lo spruzzo più efficace ed aderente, si può ricoprire l’augello di uscita del liquido con un pezzettino di calze di nylon, per fargli formare una schiuma.

UTILIZZO: spruzzare e far agire su tutte le superfici dure unte e bisunte, tipo forno, fornelli, bottiglie dove si tiene l’olio, la bicicletta, ecc. poi risciacquare con panno umido. Si pulisce con facilità.
Nel caso del forno: appiccicare il prodotto non solo sul fondo e pareti ma anche sulla parte superiore.

Per lo sporco poco cotto basta distribuire il prodotto e lasciare a riposo per un’ora, se lo sporco è più tenace è opportuno applicare il prodotto a forno tiepido lasciando agire per tutta la notte.  Al mattino si toglie con carta o spugna.

Essendo il pH della soluzione molto alcalino è difficile che venga attaccato dai batteri e dura per molto tempo, ma nel caso di puzza o colore strano, buttare il tutto

 

Utilizzare solo cenere di legna di cui si conosce la provenienza, solo legno non trattato e non verniciato ed evitare il pellet che potrebbe essere inquinato da metalli pesanti.

 

DETERSIVO PIATTI:

 

La tecnica di lavare con soluzioni molto diluite di detersivo piatti è ottimale e garantisce un'ottima sanificazione alle superfici.

 

Pavimenti: (Fabrizio) normalmente è preferibile rispetto al sapone di marsiglia perché una parte di questo sapone rimane inevitabilmente sulle superfici opacizzandole, si è quindi costretti a risciacquare molto bene per avere pavimenti lucidi.

L'ideale, è usare un normale detersivo per piatti (magari ecologico) e diluirlo moltissimo, facendo delle prove finché si riesca a trovare il giusto equilibrio tra il potere lavante ed i residui (ovviamente dipende dalla quantità di sporco)

Orientativamente:

 

-1l. acqua (anche piovana)

-4 cucchiaini caffè d.p.

-1 cucchiaio acido citrico

-2 bicchieri alcool rosa (fa durare tantissimo la preparazione)

 

Pavimenti in legno: (Fabrizio)

-2 cucchiai sapone marsiglia in scaglie

-2 d.piatti.

-1 olio di lino

 

Mescolare fino ad avere una pasta morbida (eventualmente aggiungendo un po' d’acqua), scioglierne due cucchiai in un secchio d’acqua e procedere al lavaggio. Se il lavaggio è frequente è opportuno risciacquare. Dura molto a lungo.

 

Pulizia sanitari, ceramica, marmo: (Fabrizio)

In una ciotola mischiare

 

3 Cucchiai bicarbonato

½ cucchiaio detersivo piatti

1 cucchiaio glicerina

 

Aggiungere lentamente acqua fino a formare una pappetta mescolando continuamente.

 Si conserva per molte settimane.

Vetri e superfici varie: (Fabrizio)

- 1l di acqua (anche piovana)

- un cucchiaino da caffè di d.piatti.

 

Per chi non ha problemi polmonari, aggiungendo un bicchiere di alcool (anche rosa) e tenendolo al riparo da luce e calore può durare anche un mese, altrimenti meglio rifarlo di volta in volta.

 

Spruzzino divani in pelle: (Dido)

-100 ml acqua

-5/6 gocce det.p.

-0,6% olio lino

-5% alcool (sgrassante e conservante)

 

Disinfettante mani e superfici dure: (Dido)

 Con Alccol Buongusto:

* se usi la bilancia unirai:

-g. 650 di alcool buongusto 

- g.350 di acqua bollita

- mezzo cucchiaino da caffè di det.piatti

* se usi un contenitore graduato unirai:

- ml.760 alcool buon gusto    

-ml.240 di acqua bollita 

- mezzo cucchiaino di det. piatti  

Con Alcool Rosa:

* se usi la bilancia unirai:

-g. 670 alcool rosa  

-g.230 acqua bollita

- mezzo cucchiaino det.piatti

* se usi un contenitore graduato unirai

- ml.810 alcool rosa 

- ml.190 acqua bollita

-mezzo cucchiaino det.piatti

 

Si può mettere in uno spruzzino.

Sulle mani si consiglia di spruzzare senza strofinare l'una con l'altra, in modo che evapori più lentamente.

Sulle superfici è bene aprire le finestre.

 

PERCARBONATO:

Carbonato di sodio (soda solvay) su cui viene fatta cristallizzare una molecola di acqua ossigenata.

Quando si scioglie in acqua libera appunto le due componenti ma perché si liberi l’ossigeno che igienizza bisogna che la temperatura dell’acqua sia superiore ai 40°C. (in alternativa bisogna acquistarne uno che contenga il TAED (Tetra Acetyl  Ethylene Diamine) che è un attivatore e consente l’uso a temperature più basse).

Si usa prevalentemente nel bucato come sbiancante, igienizzante, pretrattante macchie.

Non si possono fare spruzzini per via della sua composizione: quando si aggiunge acqua calda, il percarbonato fa reazione (si disgrega e produce ossigeno) e lo fa nel contenitore per cui sulle superfici da disinfettare, di disinfettante ci sarà poco o nulla. 

Se proprio dovesse servire, bisogna farne due: uno con candeggina delicata (perossido di idrogeno) l'altro con Soda Solvay e spruzzando prima uno e poi l'altro si ottiene, appunto, quell’azione frizzante molto efficace, in questo caso, come sgrassatore o antimuffa.  

Pur essendo igienizzante non è adatto per lavare i pavimenti perché aggiungendolo ad acqua bella calda si libera tutto l’ossigeno e quindi non serve più a nulla, inoltre i residui di carbonato rimarrebbero sui pavimenti.

Si può però usare per:

Pulizia tappeti:

metà percarbonato+ metà terre de Sommiers (argilla acquistabile sul web): unire le due polveri in un sacchetto con dei forellini, cospargere uniformemente sul tappeto magari aiutandosi con una spazzola, lasciare agire per un’oretta e aspirare il tutto.

 

SODA SOLVAY:

 

(Carbonato di sodio), ha un effetto sgrassante, quindi si può utilizzare per lavare i piatti, i pavimenti della cucina.

Va sempre risciacquato bene perché altrimenti lascia patina bianca.

Non va bene sui materiali che temono la sua estrema alcalinità come l'alluminio. 

 

Detergente pavimenti e superfici dure: (Dido)

SOLUZIONE BASE:                    

-120 g di Soda Solvay
-30 g detersivo piatti
-850 g acqua

– versarne 40-50 ml in 5 l di acqua, adatto per pavimenti in marmo, gress, pietre vere (che temono invece ph acidi).

NON OCCORRE RISCIACQUARE (per pavimenti in legno: aggiungere 10 g di olio di lino alla soluzione base).

 

– oppure usare puro direttamente su di una spugnetta o panno per lavare il ripiano della cucina o altre superfici dure come vetro, marmo, ceramica, acciaio, ripiani in laminato. OCCORRE RISCIACQUARE.

 

HA durata lunghissima perché il pH è circa 11, quindi è difficile la proliferazione batterica nella soluzione

Multiuso Superfici dure:

-20 g di SOLUZIONE BASE  (detergente pavimenti e superfici dure)

-30 g di alcool buongusto
-700 g di acqua

 

Si può versare il tutto in uno spruzzino ed usarlo al momento o conservarlo grazie alla presenza dell’alcool.

E’ meglio aggiungere soda all’acqua e non viceversa per non farla agglomerare e diventare un sasso.

 La dose del detersivo per i piatti potrebbe essere modificata a seconda del tipo di prodotto (concentrato o non):potrebbe fare troppa schiuma, potreste volere uno sgrassatore più o meno forte, insomma bisogna sperimentare…

 

Pulizia delle fughe:

 

Le righe nere, particolarmente visibili tra una mattonella e l’altra, sono colonie di un micete, l'Aspergillus Niger, che è un fungo (e respirato non fa bene).

 

Spruzzare sulla parete che si vuole sbiancare, una soluzione di soda solvay, (diciamo al 20%) in acqua, lasciarla agire e asciugare.

Poi si passa all'acqua ossigenata al 8% (circa 20 volumi) che deve essere spruzzata sulla medesima.

L'acqua ossigenata è stabilizzata in ambiente acidulo e quando incontra la solvay viene alcalinizzata e funziona al 100%.

Questo trattamento durerà qualche mese e poi si dovrà ripetere l'operazione.

 

VAPORE:

 

 Uccide qualsiasi batterio e se non si hanno pavimenti in legno che possono degradarsi con l'acqua o altre situazioni simili, è un ottimo igienizzante.

Non lava però come un detergente per cui sarebbe opportuno intervallare le due cose per avere entrambi i benefici.

Il vapore funziona molto bene perché “cucina” germi e batteri ma solo sulle superfici dure, sui tessuti, divani, tende eccetera, si raffredda velocemente e lascia solo l'illusione della disinfezione.

 

SITUAZIONI PARTICOLARI

 

Occorre ricordare che ad alcol, ipoclorito di sodio (meno possibile) e acqua ossigenata, i batteri, funghi ed i virus NON SI POSSONO abituare mai!

 

Candeggina (VARECHINA):

Come tutti i disinfettanti a base di cloro all’1% è in grado di disinfettare le superfici distruggendo virus e batteri.

La candeggina, a base di ipoclorito di sodio, è infatti il disinfettante utilizzato nelle strutture ospedaliere, nella disinfezione casalinga e profonda del bagno.

Questa sostanza è molto inquinante: crea dei composti clororganici molto stabili cioè non biodegradabili ma è, allo stesso tempo, economica, efficace, facilmente reperibile e caratterizzata da un meccanismo d’azione a cui germi, batteri e virus non possono abituarsi.

 E’ irritante e corrosiva pertanto deve essere utilizzata con ogni precauzione evitando ogni contatto con pelle, occhi e inalazione di vapori (sempre guanti e occhiali),

Vietato usarla per disinfettare contenitori di alimenti o acqua da bere: troppa rischia di lasciare residui che possono essere ingeriti, troppo poca di non serve a nulla se non ad inquinare.

Evitare di mescolare ipoclorito di sodio con sostanze acide perché si sviluppa cloro gas che è estremamente tossico.

L’ipoclorito è usato per disinfettare l’acqua potabile, laddove aprendo il rubinetto si avverta un odore troppo forte, si può risolvere facendo bollire l’acqua

 

AMUCHINA: c’è ne sono diversi tipi con formule completamente diverse.
La più famosa e diffusa è un Presidio Medico Chirurgico basato sulla presenza di ipoclorito di sodio all’1,15%.

 

ALCOOL:

buongusto (per uso alimentare e cosmetico, reperibile nel reparto liquori della GDO, contiene intorno al 96% di etanolo)

rosa denaturato: (uso industriale o pulizie casalinghe poiché addizionato con sostanze chimiche, ha etanolo intorno al 90%)

isopropilico (completamente sintetico, unicamente per uso industriale).

 

L’alcool va usato diluito perché a 90 gradi “denatura” cioè secca la membrana citoplasmatica del batterio ma non lo uccide e poi, a determinate condizioni di temperatura, umidità eccetera, si sveglia e riprende a duplicarsi.

 Sotto i 40 gradi alcolici idem, la soluzione penetra ma ubriaca il batterio senza ucciderlo, l'ideale sono quindi soluzioni comprese tra il 50 e l'80%.

 

I prodotti contenenti alcool (etanolo) al 75% sono particolarmente efficaci per disinfettare le superfici: l’etanolo, infatti, uccide i microorganismi denaturando le loro proteine e dissolvendo i loro lipidi, è efficace contro molti batteri, funghi e virus (compreso il virus della SARS), ma è inefficace contro le spore dei batteri.

 

Gel Alcolico Mani:

 

Uso di alcol buongusto (96%). Dosaggi per un litro di soluzione finale. In PESO

625 grammi di alcol etilico buongusto 365 grammi di acqua fatta bollire e raffreddata. 10 – 15 grammi di idrossietil metil cellulosa o altro (Gelificante)

 

Uso di alcol buongusto (96%). Dosaggi per un litro di soluzione finale. In VOLUME

760 ml di alcol etilico buongusto 230 ml di acqua fatta bollire e raffreddata. 10 – 15 grammi di idrossietil metil cellulosa o altro (Gelificante)

 

Uso di alcol Denaturato Rosa (90%). Dosaggi per un litro di soluzione finale. In PESO

670 grammi di alcol etilico denaturato 320 grammi di acqua fatta bollire e raffreddata. 10 – 15 grammi di idrossietil metil cellulosa o altro (Gelificante)

 

Uso di alcol Denaturato Rosa (90%). Dosaggi per un litro di soluzione finale. In VOLUME

830 ml di alcol etilico denaturato 160 ml di acqua fatta bollire e raffreddata. 10 – 15 grammi di idrossietil metil cellulosa o altro (Gelificante)

 

La manipolazione dell’alcol può causare gravi danni alle persone (vertigini, svenimenti, ecc.) e alle cose (incendi).

È importante usare tutte le precauzioni possibili: tenere le finestre aperte, stare lontano da fiamme o scintille, ecc.

Oltre che per le mani, questo prodotto, senza il gelificante, è ottimo anche per le piccole superfici (non è adatto per le grandi, perché la quantità di alcol presente in atmosfera sarebbe troppo elevata e causerebbe problemi a chi lo usa).

 

Amuchina tipo, La ricetta di Fabrizio:

Alcol buongusto 600 gr

Acqua bollita 390 gr.

 

LISOFORMIO: soluzione disinfettante acquosa contenente sali d’ammonio organici.

E ’registrato come presidio medico chirurgico, ha un buon potere disinfettante ma ha bisogno di tempo per agire (almeno 30 minuti) ed a queste molecole i microrganismi si possono abituare, cioè si possono creare dei ceppi resistenti.

Non elimina, con certezza, virus.

 

AMMONIACA: è una sostanza naturale, da quando esiste l'uomo sulla terra esiste l'ammoniaca derivante dalla decomposizione degli escrementi.

Ottimo detergente per la casa, lava bene, non costa nulla ed inquina mediamente (150 di impatto ambientale).

In cucina si presta bene per pulire pensili, griglie del forno o la ventola sopra i fuochi dove può accumularsi lo sporco unto, ma deve essere sempre diluita perché pura può rovinare le superfici.

Ha però due difetti gravi, inquina le acque e soprattutto inquina chi ne respira i fumi, i vapori.

Quindi si deve fare molta attenzione ad usarla, indossare sempre guanti ed evitare ogni contatto con pelle ed occhi (può ustionare) ed assolutamente evitare di respirarla (quindi occorre ventilare bene gli ambienti dopo l’uso).

Non elimina virus. Nel complesso, quindi, se ne sconsiglia l’uso o si invita alla massima parsimonia.

 

ACQUA OSSIGENATA

 

Occorre ricordare che la comune candeggina gentile che si trova in commercio, a dispetto del nome, in realtà non contiene ipoclorito di sodio ma bensì acqua ossigenata con aggiunta di un po' di tensioattivo e altre sostanze chimiche.

 

IGIENIZZARE SPUGNE E STRACCI (doccia, cucina, bagno)

 

Dopo l’uso, cercare di lasciarle un po' impregnate di detergente.

Ogni tanto si può igienizzare col metodo (vale anche per le mascherine): ammollo in soluzione acqua e soda solvay e poi, senza strizzare, ammollo in candeggina delicata, possibilmente autoprodotta e a seguire asciugatura all'aria.

In ogni caso l'asciugatura al sole, specialmente in estate, va sempre bene.

FONTI:

 

https://www.ecobiocontrol.bio/

https://www.mammachimica.it

 

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