Scegli la lingua: IT | EN | FR | ES | AR
logo

manutenzione lavastoviglie

MANUTENZIONE LAVASTOVIGLIE

D:inizio a vedere tracce di sporco nella mia lavastoviglie (non solo calcare) e quindi vorrei trattare senza ricorrere al curalavastoviglie sintetico (se possibile). 
Meglio il percarbonato o la soda solvay per cominciare? La soda ne aggiungo in genere un cucchiaino ad ogni lavaggio, la metto nello scomparto del prelavaggio, e se gli aloni si sono fatti lo stesso inizio a pensare che non gli faccia molto... Come percarbonato userei la polvere smacchiatutto che uso in lavatrice, che oltre a quello contiene anche (< 5%) tensioattivi non ionici, enzimi, fosfonati: va bene? Quanto, la vaschetta piena (ha due tacche, una da 20 e l'altra da 30, suppongo grammi)?
E per il citrico, che ancora non uso in lavastoviglie perché il maledetto brillantante comprato non vuol finire, quanto ne metto per il lavaggio acido, sempre la vaschetta piena?

R: Il problema è che ora hai del calcare in tutta la lavastoviglie e quindi la DEVI disincrostare. Prendi dell'acido citrico, riempi la vaschetta e fai un ciclo a vuoto, possibilmente ad alta temperatura e per altri due anni vedrai che continuerà a darti il suo bel onorato servizio.

Segue D: si, effettivamente con la lavastoviglie ho riacquistato la pace, sia con i dosaggi per i lavaggi di routine (vedasi altro post), sia col lavaggio a vuoto col citrico per il calcare.
C'è da dire però' che quando nella lavastoviglie c'è' il grasso da levare e non il calcare il citrico ci fa ben poco, e il curalavastoviglie a volte è necessario.

R: Non sbagli! Il citrico toglie il calcare ma non il grasso, per quello servono dei tensioattivi particolari e non simpaticissimi, che emulsionano lo sporco grasso e lo solubilizzano.

D: Buongiorno, sono reduce da un'esperienza semi traumatica con il curalavastoviglie. Premetto che a casa ho l'acqua dura (27 °F), la lavastoviglie ha 2 anni e mezzo, viene utilizzata 2-3 volte a settimana, come brillantante uso l'acido citrico in soluzione al 20%, come detersivo alterno la polvere di officina naturae con il gel winni's-madel, e il sale lo ricarico regolarmente. Orbene, ieri ho approfittato di un raro momento di lavastoviglie vuota per sperimentare il curalavastoviglie (mai usato prima) ed è iniziato il dramma: usciva schiuma da sotto, dentro era piena fino al cestello superiore), poi, una volta finito il ciclo, la schiuma era sparita. Potrebbe essere banalmente un problema di guarnizione o ho fatto danni irreparabili???

R: La schiuma dipende dalla temperatura dell'acqua troppo bassa. Prova a ricordare come hai impostato la lavastoviglie perché l'unico motivo è la temperatura troppo bassa.

D: Salve, ho sempre avuto un dubbio: quando la lavapiatti segnala la spia rossa del sale non ho mai capito quanto esattamente se ne debba aggiungere; quindi, dopo aver pulito i vari filtri, ne metto circa un bicchiere (del sale specifico: tra l'altro, domanda nella domanda: si può usare quello da cucina grosso?). Vorrei capire: se se ne mette troppo può succedere qualcosa all'addolcitore?

R: Risposta positiva ad entrambe le domande. Quando si accende la spia devi aggiungere sale ed un buon sale grosso va benissimo allo scopo. All’ addolcitore non succede nulla!

D: Ciao, chiedo: mi sono messa a leggere il libretto istruzioni della lavastoviglie e ho trovato il capitolo “regolazione del decalcificatore”, che presumo sia poi il sale specifico.
C’è una tabella molto chiara su come aumentare o diminuire il livello a seconda della durezza dell’acqua. Posso andare tranquilla e metterla al livello che corrisponde alla mia durissima acqua ? o faccio dei danni? Il libretto dice che la fabbrica lo imposta ad un livello per acque da 31 a 45 ° francesi. Visto che la mia si aggira sui 45°, posso aumentare la regolazione per le acque da 46° a 60°? Chiedo questo perchè mi rimangono spesso aloni biancastri sulle stoviglie sto facendo varie prove e ho pensato che forse anche il decalcificatore poteva avere il suo perché, oltre al detersivo giusto, al ciclo giusto e anche alla quantità di citrico giusta per me..E a tal proposito, visto che posso scegliere da 1 a 6 la quantità di “brillantante” ,se provo a metterlo al massimo, quindi a 6, non è che mi mangio troppo citrico poi ??

R: in realtà con il termine "decalcificatore" si intende un contenitore in cui si trovano delle resine a scambio ionico che catturano la durezza dell'acqua e rendono "dolce" qualsiasi acqua. Quando il numero di cariche delle resine si esaurisce interviene la salamoia (cioè sale più acqua) che rigenera queste resine. Ora "regolare" il decalcificatore significa programmare, a ragion veduta, la frequenza delle rigenerazioni e la quantità d'acqua che passa attraverso il decalcificatore stesso. Siccome tu sei al limite dell'acqua estremamente dura io ti consiglio di regolare il decalcificatore sul valore massimo.
Per l'acido citrico stai tranquilla che di acido citrico non è mai morto nessuno.

Licenza Creative Commons

Chi c’è dietro il logo EcoBioControl?

Scopri il logo

Il Vecchio BioDizionario sparisce ed al suo posto nasce EcoBioControl

EcoBioControl

Vi siete persi gli interventi di Pucci e di Fabrizio? Niente paura, li potete rivedere qui: https://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-4447e461-8b10-40e8-b262-8f9431b38631.html?popup  read more